Ferrari: il contatto con Hamilton ha condizionato la gara di Sainz

Paolo D’Alessandro
5 Set, 2022

La sterzata tanto attesa da parte della Ferrari non è arrivata. Il risultato della Qualifica è stato visto in modo incoraggiante, ma ciò che la F1-75 è riuscita a fare la domenica no. “Dobbiamo capire perché ci manca il passo, non solo nei confronti di Max, ma anche con la Mercedes” ha dichiarato a caldo Mattia Binotto nel post gara durate il solito debrief con i media selezionati.

Il Team Principal non cerca scuse, né ‘alleggerisce’ una situazione che si sta facendo sempre più complicata. E’ lecito puntare il dito contro la Direttiva Tecnica – che indubbiamente ha danneggiato la Ferrari – tuttavia Binotto sposta il mirino altrove. “Sono tre gare che non siamo competitivi per la vittoria. La macchina non ha più il giusto bilancio e dobbiamo capire il perché”. Esclusa quindi, almeno ufficialmente, la TD39 come causa di queste prestazioni deludenti, in casa Ferrari si procede con l’analisi di quanto visto in pista, ritenendo ufficialmente trascurabili gli effetti della direttiva.

Quanto successo con Carlos è un pasticcio. Però, ribadisco, al momento mi interessa capire il motivo per cui non siamo competitivi. Trovando di nuovo prestazione, imparando dagli errori, miglioreremo anche in questi errori” ha spiegato Binotto che non ha, ovviamente, negato quanto successo con Carlos Sainz al momento del primo pit stop, ma volendosi focalizzare prima di tutto sul valore della F1-75.

Binotto analizza gli errori ai box di Zandvoort, ma non condivide la penalità inflitta a Sainz.

“Quanto successo con Carlos è stato un pasticcio dovuto ad una chiamata arrivata troppo tardi”. Così ha dichiarato in un primo momento il Team Principal del Cavallino, non trovando poi molte scuse. L’errore però è stato dettato da una pronta reazione della squadra che ha tentato di difendersi da ciò che Red Bull e Mercedes stavano poi attuando come strategie. La Ferrari infatti si è trovata a correre con due scuderie che, potenzialmente, avevano un passo migliore di lei. Da qui la preoccupazione dell’ingegnere italo svizzero per il passo della F1-75 e la logica affermazione che, migliorare la prestazione, aiuterà ad evitare certi errori.

L’intenzione era quella di evitare un undercut e abbiamo reagito all’ultimo. Carlos era già all’ultima curva e quindi non c’è stato tempo a sufficienza per permettere alla squadra di essere pronta per eseguire il pit stop”. Questa la spiegazione data da Binotto. Giusto. Un errore grave. Un errore che però, ricostruendo quanto successo, sottolinea due aspetti che vanno a modificare la percezione di questo errore. Il primo è che la squadra ha reagito prontamente nell’evitare un undercut (Perez si ferma allo stesso giro), dimostrando dunque reattività, seppur questo abbia portato ad un errore. Il secondo però, strettamente legato a questo, è che si tratta di un semplice errore umano individuale.

Analizzando le immagini nel dettaglio, anche con gli onboard di Sainz e la visuale della regia internazionale, la squadra del Pit Ferrari reagisce in tempo. Gli uomini escono fuori con le gomme, ma l’addetto alla posteriore sinistra – essendo tirati con il tempo – non può più passare dalla posizione in cui era, tagliando la piazzola, perché Carlos era in arrivo. Nessuno di loro può andare in fast lane, quindi il meccanico con la gomma posteriore sinistra si è trovato bloccato dal rientro dello spagnolo. Questo a causa dei tempi stretti. Dopo un goffo tentativo di passare da qualche parte, il meccanico è dovuto rientrare, fare il giro da dietro la struttura dei pit e portare a compimento il suo lavoro, costando dunque i circa 10 secondi di ritardo. Un errore singolare e umano, che ha penalizzato molto la corsa di Sainz, ma che come tale può succedere. Di sicuro non aiuta la situazione di una squadra già pesantemente sotto pressione.

“Nel secondo pitstop ritengo invece che Carlos sia tornato in pista in modo sicuro. Abbiamo visto la McLaren rientrare e ci siamo fermati. Avevamo visto anche l’Alpine, ma c’era margine per uscire in modo sicuro. Purtroppo Carlos ha dovuto frenare a causa degli uomini McLaren impegnato nel pit stop. Per un motivo di sicurezza quindi si è fermato, è quasi andato in antistallo con il motore, per poi ripartire”. Questa la spiegazione di Binotto su quanto successo in regime di Safety Car (causato dallo stop di Valtteri Bottas su cui, anche lì, Ferrari dovrà investigare insieme all’Alfa Romeo-Sauber) che si è dunque espresso contro la decisione dei commissari definendola “severa”.

La gara di Sainz è stata compromessa dal contatto al primo giro con Hamilton.

Anche senza gli errori ai Box, la gara di Carlos Sainz comunque non sarebbe stata molto promettente. Il pilota spagnolo infatti, dopo aver svolto un weekend sempre a livello del compagno di squadra, in gara non ha mai trovato ritmo. A sorprendere sono però i distacchi accumulati dallo spagnolo, che perdeva da Charles Leclerc anche fino a mezzo secondo al giro. Che il monegasco possa avere un ritmo superiore, non sorprende. Che lo avesse di così tanto, sì. La prima idea che ci si è potuti fare è che il contatto al via con Lewis Hamilton avesse danneggiato la macchina.

 

La ricerca di immagine inizialmente sembrava eliminare questo sospetto, così come inizialmente in Ferrari non si sono accorti di quanto successo. Con il passare dei giri però – e soprattutto a fine gara – la verità è venuta a galla. L’impatto della ruota anteriore sinistra della Mercedes, con la fiancata destra della F1-75, ha causato un danno parziale al fondo dello spagnolo. Come dimostrato da questo compare, è possibile notare infatti un ‘taglio’ nella parte centrale del fondo, una delle più sensibili della macchina. In quel punto i canali Venturi indirizzano i flussi verso l’esterno e il fondo lì deve ‘sigillare’ i flussi per produrre carico sotto la scocca. Un danno di questa entità non è banale. I calcoli indicano una perdita di 0.2 decimi al giro. Questo problema però ha anche ulteriormente sbilanciato la macchina, complicando non poco la gara di un Carlos Sainz già non soddisfatto del feeling con la propria vettura.

Nuovo ibrido anche per Sainz da Monza, confermato l’alleggerimento di circa 2kg.

Le notizie riguardo lo spagnolo inoltre non terminano qui. Per lui infatti, al primo weekend in casa, a Monza, con i tifosi sugli spalti, si prospetta una gara già in salita. “Tutti stiamo avendo problemi e sappiamo che prima o poi dovremo pagare altre penalità. Speriamo però di doverne pagare solo 5 o 10 e non partire dal fondo.” Così Mattia Binotto, in modo molto vago, ha commentato la possibilità che Carlos Sainz vada in penalità tra meno di 7 giorni. Nessuna conferma quindi, ma neanche nessuna smentita, una semplice risposta “Nulla di programmato, analizzeremo e valuteremo”.

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, a quanto appreso, è sicura la penalità per lo spagnolo a Monza, seppur è in discussione il tipo – solo ibrido o un motore interamente nuovo. La Ferrari ha considerato che Monza, tra i prossimi circuiti, è il circuito dove superare è il meno arduo, seppur non facilissimo visto che tutte le auto saranno on configurazione ultra scarica. Dopo la tappa italiana seguiranno però Singapore e Suzuka, certamente due circuiti molto più ostici.

A dare qualche notizia in più ci ha pensato lo stesso spagnolo. “A breve dovremo cambiare motore e prendere penalità, con un unità più leggera e questo sicuramente ci darà una mano, perché siamo ancora un po’ sovrappeso“. Sempre molto onesto Carlos Sainz, che ha così indirizzato domande più specifiche da parte dei giornalisti al suo capo, che comunque non si è sottratto nel rispondere. “Posso confermare che quello di cui parla Carlos è il nuovo sistema ibrido (introdotto a SPA con Leclerc) che è un notevole miglioramento dal punto di vista del risparmio del peso” Il risparmio dei nuovi componenti è significativo, circa 2Kg, il che avvicina molto la F1-75 al peso minimo. In base ai dati raccolti il guadagno complessivo in termini di performance (peso-efficienza batteria) può essere valutato intorno ai 2 decimi.

Autore: Paolo D’Alessandro
Co-Autori: Piergiuseppe Donadoni & Giuliano Duchessa

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