Ferrari, il passo gara non era scomparso

Piergiuseppe Donadoni
27 Giu, 2021

Ferrari, il passo gara non era scomparso.

C’è sempre più margine tra il duo Verstappen-Hamilton e il resto del mondo. Come sempre, quando c’è una lotta molto serrata per il campionato, i due big ricevono il massimo supporto e tendono a prendere le distanze anche dai compagni di squadra. 

Una forbice che potrebbe ampliarsi ancora in campionato, complice anche il totale congelamento degli altri in ottica 2022. Non ci sarà da stupirsi, finché il campionato sarà vivo avremo altre gare con molti doppiati.

Oggi solo i primi quattro chiudono a pieni giri, ma c’è da non sottovalutare il fatto che si correva sul tracciato più corto dell’anno in termini di crono.

Stiria GP – Gara: fenomeno Verstappen, Ferrari supera l’esame

Max ha vinto senza fatica, le difficoltà di Hamilton erano già abbastanza evidenti ieri con il posteriore che tendeva a scivolare. Poca protezione delle posteriori, con un assetto più orientato alla qualifica, dove Mercedes doveva recuperare nei confronti di Red Bull rispetto alle libere. Ma in gara non ha dato i risultati sperati, lo ha ammesso anche Toto Wolff. Le condizioni molte calde non hanno certamente aiutato. Solo la pioggia avrebbe un po’ accorciato il gap, facendo diminuire l’importanza del posteriore a vantaggio dell’asse anteriore.

Ferrari come Mercedes: la comprensione della vettura paga di più dei pacchetti di aggiornamento

Non basta più l’ottimizzazione e la comprensione della W12 che ora sembra una vettura plafonata sul suo ‘massimo’, ad oggi chiaramente inferiore a quello della RB16B; vettura che è cresciuta negli ultimi appuntamenti grazie alla comprensione dei tanti aggiornamenti portati in pista, tra cui ben due versioni di ali anteriori (Monaco e Baku), più novità al diffusore, e al salto in avanti in termini di utilizzo dell’unità motrice dal Gp di Francia.

Cosa che non è sfuggita a competitors come Mercedes e Ferrari. Secondo Red Bull, una nuova specifica di olio ha permesso di incrementare la potenza dell’unità numero 2 di Honda, che è la stessa di inizio stagione visto il congelamento in termini di aggiornamenti.

Per quanto riguarda l’olio, un aggiornamento tra la fine della stagione 2020 e quella 2021 era concesso.

I campioni del mondo ci hanno mostrato in alcuni casi, come il 2018, la loro bravura a correggere in modo importante la vettura durante la stagione grazie a grossi pacchetti di aggiornamenti, frutto anche di milioni di euro extra sbloccati grazie a Daimler.

Non sarà il caso della W12: galleria del vento e CFD sono già pienamente impegnati sulla vettura 2022.

Le vibrazioni della power unit Honda stanno limitando Red Bull

Verstappen ha vinto una gara importante e va +18 sul campione inglese mentre Red Bull ha allungato nei costruttori: la quarta vittoria di fila è un segnale molto grosso. 

Nel frattempo va altresì ricordato che con l’introduzione della direttiva tecnica sulle Flexi Wings, Red Bull non ha mostrato segnali di debolezza in rettilineo che qualcuno temeva di vedere. Ma ciò potrebbe essere stato ben ‘assorbito’ dall’incremento delle prestazioni della PU Honda. Che però potrebbe avere come punto debole quello dell’affidabilità. 

Flexi wing e pressioni gomme: le variabili ‘impazzite’ del Paul Ricard

Mercedes confida molto in questo. Non per niente ha messo pressione sulle ‘flexi wings’ in modo da interessare anche Honda. Costringerli a tirare ancora più sul limite era il loro obiettivo.

Flexi wing e pressioni gomme: le variabili ‘impazzite’ del Paul Ricard

Ferrari si è mostrata in forma e non mangia le gomme come qualcuno crede o vuol far credere. 

Quel che c’è di certo è che dall’inizio della stagione il team di Maranello ha perso molti, troppi punti. Cosi anche in questo weekend del Gp di Stiria.  

Nonostante la qualifica chiaramente più opaca del solito, la SF21 oggi era sicuramente in grado di arrivare più avanti (P5 e P7), sicuramente in lotta piena con Norris. Lo ha confermato anche il pilota inglese stesso: “Senza il problema avuto da Leclerc, oggi sarebbe stato davanti a noi, o sarebbe comunque stato una grande minaccia”.

Il contatto di Leclerc con Gasly, evitabile da parte del monegasco, è solo un episodio tra sfortuna e negligenza che si aggiunge ad altri. 

A differenza del Paul Ricard, a Spielberg Ferrari ha scelto un setup molto carico: una configurazione simile per certi versi a quello che usò con la SF90. Tuttavia due anni fa la vettura di Maranello poteva ampiamente permettersi molto più drag sui rettilinei.

La SF21 è molto meglio della SF1000 in quasi tutto, quindi anche a livello di efficienza aerodinamica, seppur la strada sia ancora tanta da fare, ma paga ancora CV dai rivali e dalla sua stessa unità motrice 2019. Ciononostante il passo medio in gara è apparso molto convincente sin dal venerdì quando c’era ancora scarso grip.

Con l’aumentare dell’aderenza le cose sono anche migliorate, nessun segno di surriscaldamento, mantenendo ovviamente il problema della velocità in rettilineo a parità di condizioni. Ossia in qualifica, quando tutte le vetture possono aprire contemporaneamente il DRS ma in gara è diverso. Senza trenini con DRS aperti per molti, la SF21 ha passato piuttosto agevolmente praticamente tutte le vetture tranne Red Bull e Mercedes.

Sarebbe stato complicato passare la Mclaren di Lando ma Leclerc, con gara senza importante traffico, sarebbe arrivato a 49 secondi da Verstappen secondo quanto raccolto. Carlos Sainz più penalizzato dalla posizione di partenza ha guadagnato molto: 5 posizioni oltre Gasly. 

Analisi: perché la Ferrari SF21 era cosi lenta in Francia?

A differenza di Portimão, del Paul Ricard o di certe fasi a Baku, la SF21 ha attivato correttamente le gomme in ogni condizione. 

È abbastanza evidente che i problemi, di non facile soluzione perché dipendenti da un anteriore che è quello della SF1000, si presentano quando le caratteristiche del tracciato favoriscono la protezione delle anteriori (front limited) unite al basso grip.

Tra poche ore si entra nella settimana del Gp d’Austria, che si correrà con mescole di un grado più soffici (la mescola per la qualifica sarà la C5) e con un obiettivo in casa Ferrari: cercare di fare dei passi in avanti in qualifica. Che poi sarà il lavoro che piloti e ingegneri effettueranno nelle prossime ore per capire se effettuare nelle libere di venerdì un compare di assetti, riportando in pista l’ala a cucchiaio vista al Paul Ricard, o se confermare il macro setup utilizzato in questo positivo weekend.

Ci aspetta una settimana molto interessante anche per altre ragioni. 

Pirelli proporrà set di nuovi pneumatici posteriori aggiornati che i team proveranno nelle libere (2 set per ogni pilota da utilizzare nelle FP1 o FP2). È chiaro che un cambiamento del genere non può che produrre degli effetti, a partire da Silverstone, il Gp in cui la Federazione vorrebbe introdurli. 

Pirelli le ha proposte alla Fia per tenersi un margine di sicurezza maggiore dal momento in cui le pressioni in funzionamento non possono essere controllate tramite dei sensori standard. La Federazione le ha proposte ai team, che hanno accettato di provarle. Per la loro introduzione non servirà alcune votazione ma saranno Fia e Pirelli a decidere. Le probabilità ad oggi sono altissime, a quanto raccolto.

Quali gli effetti? E’ difficile prevederlo. Pirelli non si aspetta importanti differenze in termini di guidabilità. La spalla rimarrà la stessa per evitare interazioni troppo differenti con l’aerodinamica delle vetture. Certo, in queste situazioni è sempre più favorevole chi ha poco da perdere come Mercedes. Oggi Wolff è stato chiaro: “Quest’anno prendiamo tutto quello che può essere una ‘scommessa’ [leggersi Direttive Tecniche] visto che dobbiamo recuperare terreno”.

Va considerato che la fase di trazione fortemente penalizzata dalle limitazioni aerodinamiche è sembrata essere una chiave fondamentale per (ri)trovare prestazioni. Questo nonostante anche in questo appuntamento va evidenziata la perdita di prestazione rispetto al 2020. A parità di compound ci troviamo sempre con vetture lontane dal passo di un anno fa. Red Bull ha guadagno sette decimi di passo medio sul team di Brackey passando in vantaggio di 0.2 secondi.

Caos pressioni: ecco perché i team ne hanno esasperato l’abbassamento

Ferrari è piuttosto neutrale. I problemi maggiori la SF21 li ha sull’anteriori, non sul posteriore. Certo, una costruzione posteriore più rigida potrebbe costringere anche gli avversari ad aumentare il carico per gestire il setup e gestire al meglio le coperture posteriori. In questo senso alla rossa sembra mancare quella configurazione di mezzo che altri, McLaren e Alpha Tauri oltre a Red Bull, sembrano avere a disposizione. Se questo fosse vero potrebbe assottigliarsi il margine sul dritto in certi contesti.

Tra qualche giorno ci sarà un sorta di replay che si preannuncia molto interessante per tutti.

Autori: Giuliano Duchessa e Piergiuseppe Donadoni

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