Mercedes lavora per migliorare la W13, pensando anche alla vettura 2023

Rosario Giuliana
30 Mar, 2022

Mercedes lavora per migliorare la W13, pensando anche alla vettura 2023

L’avvio di stagione di Mercedes è uno dei peggiori di sempre da quando in F1 è presenta l’era ibrida. Il team campione del mondo si ritrova a leccarsi le ferite dopo due gare davvero deludenti, sia per risultati che per le perfomance mostrate in pista.

I tre top team, Ferrari, Mercedes, Red Bull, sono rimasti nelle posizioni di vertice della F1 anche con vetture riprogettate da zero. I nuovi regolamenti senza dubbio hanno mescolato i valori di forza in campo rispetto agli anni scorsi, ma i tre top team – ovvero quelli con risorse finanziare ed umane più cospicue – sono riusciti a primeggiare fin da subito.

Tuttavia, dei tre, Mercedes sembra non aver azzeccato a pieno il progetto della monoposto 2022. Il team di Brackley si ritrova a dover gestire una situazione nuova e di palese svantaggio tecnico del mezzo, apparentemente non colmabile nel breve periodo.

Mercedes terza forza in solitaria

Mercedes attualmente si ritrova ad essere la terza forza in campo, con un distacco tra i sette e i nove decimi di secondo dal duo di testa. L’essere terza forza in solitaria fa correre Mercedes nella “terra di nessuno”, come abbiamo visto in Bahrain, e chiaro specchio della gara di Russell a Jeddah.

“Abbiamo una situazione di chiaro svantaggio, e problemi un po’ in tutti i settori della nostra macchina ha dichiarato il Team Principal di Mercedes Toto Wolff.

Il risultato arrivato in Arabia Saudita è forse ancor più preoccupante di quello arrivato nella prima gara in Bahrain, con George Russell giunto quinto al traguardo ma con oltre 30 secondi di distacco dal vincitore Max Verstappen. È pur vero che il giovane pilota inglese della Mercedes ha gestito il passo gara, mentre il duo di testa Leclerc-Verstappen spingeva a tutta birra. Il distacco sarebbe stato ben più ampio con tutta probabilità se non fosse entrata la Safety Car.

Russell ha avuto un passo gara in media tra gli otto decimi e il secondo più lento del leader di gara. Non prendiamo in considerazione la gara di Lewis Hamilton, il quale, partendo dal fondo, è stato coinvolto in diversi duelli in pista.

La Mercedes non ha un solo punto debole

Il confronto tra Lewis Hamilton e George Russell a Jeddah in qualifica è stato troppo brutto per essere vero. Per stessa ammissione di Lewis Hamilton e di Toto Wolff, la parte di box del sette volte campione del mondo ha preso una strada di setup sbagliata, nel tentativo di diversificare e tentare qualche azzardo che portasse più prestazione. La sedicesima piazza, e la conseguente eliminazione già al Q1 da parte di Hamilton è stato l’emblema di quanto in casa Mercedes stessero cercando qualcosa di risolutivo laddove non c’era.

Fra la monoposto di Hamilton e quella di Russell non c’erano macro differenze di carico aerodinamico. Per entrambi i piloti, Mercedes ha optato per una configurazione da medio basso carico, con un’ala posteriore piuttosto scarica, seppur non ai livelli di Red Bull e Alpine.

L’ala posteriore utilizzata da Mercedes, su entrambele W13, in Arabia presentava un profilo dell’ala mobile molto scarico.

Dopo aver provato configurazioni diverse al venerdì, i tecnici di Brackley hanno utilizzato un’ala con il profilo del DRS dalla corda ridotta, per cercare di guadagnare qualche chilometro orario in rettilineo. L’ala più scarica ha senza dubbio aiutato ad alleviare i problemi del rimbalzo aerodinamico, seppur in maniera minore di quanto si aspettavano gli ingegneri del team anglo tedesco. Tale problema sta rallentando i tecnici nel capire a fondo i problemi della vettura 2022.

Il problema del porpoising è un fardello che non sembra riuscire a trovare rimedio intervenendo sulla sola aerodinamica, ed è necessario “metterci una pezza” alzando la monoposto da terra. Questo indubbiamente incide negativamente sul carico generato dal fondo.

Ala posteriore della Ferrari in Arabia. La F1-75 utilizza ali più cariche senza patire troppo il porpoising – Illustrazione Rosario Giuliana

Le differenze di prestazioni fra Hamilton e Russell in qualifica sono riconducibili ad aspetti non legati dunque all’assetto aerodinamico, bensì maggiormente in termini meccanici e altezze da terra. Le differenze di assetto fra i due piloti non erano comunque grandi con Russell che è riuscito ad essere più incisivo nei cambi di direzione e in trazione.

Fra i vari problemi che sembrano attanagliare questa Mercedes 2022 vi è la mancanza di prestazione nei tratti rettilinei. Fra le curve del circuito di Jeddah la Mercedes non ha sfigurato nei confronti di Ferrari e Red Bull, anzi la W13 già in Bahrain aveva dimostrato di riuscire a portare molta velocità nelle curve in appoggio. Nel primo settore i tempi erano piuttosto in linea con quelli della Ferrari, macchina più veloce in quei tratti del circuito.

La Mercedes W13 ‘mangia’ le gomme a causa del porpoising

L’importante differenza con i top la si trovava nei vari allunghi della pista araba, con un delta di velocità massima anche superiore ai 10 km/h dalla Red Bull.

In casa Mercedes tendono a sminuire le voci secondo cui si tratterebbe di problemi legati al Power Unit, parlando di due decimi massimi di gap a causa dal motore, il restante derivante invece dal resto della vettura.

Stando alle parole di George Russell, il problema maggiore parrebbe essere quello del porpoising e non la potenza del Power Unit. L’ex Williams è infatti certo che, risolvendo il problema del rimbalzo aerodinamico si tornerà ad avere il giusto carico aerodinamico e il grip mancante in questo momento.

Questo non sembrerebbe essere un problema di cosi facile risoluzione, o comunque non del tutto ‘aerodinamico’, bensì anche meccanico, almeno per quanto riguarda la W13.

Ferrari la vettura più completa, Mercedes prepara aggiornamenti importanti anche per il 2023

Il numero uno al muretto Mercedes, Toto Wolff, ha lasciato intendere a chiare righe che Ferrari è il riferimento da seguire attualmente. “La F1-75 è la miglior monoposto per adesso, avendo un ottimo bilancio aerodinamico che le permette di essere veloce in curva e in rettilineo”.

Per recuperare su Ferrari e Red Bull, Mercedes punta in primis a risolvere i problemi relativi al rimbalzo aerodinamico e quelli legati alla elevata resistenza all’avanzamento della W13. Per questo, aggiornamenti sul posteriore della W13 potrebbero arrivare già in Australia.

Fondo della Ferrari F1-75 portato nei test in Bahrain per ridurre il porpoising. Illustrazione Rosario Giuliana

Il vantaggio che hanno Red Bull e Ferrari è soprattutto incisivo per quanto riguarda la timeline degli sviluppi. Aver gestito al meglio e preventivamente il problema del porpoising permetterà ad entrambi i team di lavorare su aggiornamenti che vadano ad ottimizzare le loro vetture.

Fondo e sidepods della Mercedes W13. Illustrazione Rosario Giuliana

Mercedes Invece dovrà correggere i problemi più importanti, prima di passare all’ottimizzazione della vettura. Il tempo corre, Ferrari e Red Bull pure, oltre alla variabile in più con cui dovranno lottare le varie squadre ossia il budget cap. A quanto capito, non riuscire a risolvere i problemi della W13 nel breve termine, andrebbe anche a posticipare le scelte delle linee guida del progetto 2023 (W14). Per questo i prossimi due mesi, soprattutto per Mercedes, saranno cruciali.

A Brackley ci hanno comunque insegnato che sono in grado di reagire a situazioni di difficoltà e di svantaggio, ma al momento un deficit tale dal vertice non si era mai stato. Inoltre i team da cui recuperare in termini di perfomance sono due, il che rende un possibile ritorno al top ancora più difficoltoso.

La situazione della W13 attira chiaramente la curiosità degli addetti ai lavori che sono ansiosi di scoprire se vi sarà una cura a questo male e se tra Brackley e Brixworth risolveranno presto i problemi.

Autore e illustrazioni: Rosario Giuliana

Co-autore: Paolo D’Alessandro

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