Si vince in coppia: Ferrari al Top, Lewis e Max fanno la differenza, Gasly non basta all’AlphaTauri

admin
29 Nov, 2021

Si vince in coppia: Ferrari al Top, Lewis e Max fanno la differenza, Gasly non basta all’AlphaTauri

La storia della Formula 1 racconta come le vittorie si costruiscano a partire dalla formazione della squadra tecnica, ma anche del ruolo che hanno i piloti nel concretizzare il lavoro svolto in fabbrica dal team.

La stagione 2021 ci sta offrendo conferme sull’importanza della scelta dei due piloti. Alcune scuderie possono contare sull’apporto di entrambi, con risultati quasi equivalenti tra loro, mentre altre raccolgono le briciole di exploit occasionali o “campano” della performance di uno solo di essi. Tuttavia, come si sa, in Formula 1 il talento deve rimare con consistenza per potersi tradurre in risultati.

Losail potrebbe aver rotto gli equilibri nella Classifica Costruttori con risultati anche sorprendenti se si guarda alla singola gara, ma non clamorosi se invece si analizza l’andamento generale del campionato.

Piloti Punti Team Percentuale
Lewis Hamilton 343.5 Mercedes
546.5
62.9%
Valtteri Bottas 203 37.1%
Max Verstappen 351.5 Red Bull
541.5
64.9%
Sergio Pérez 190 35.1%
Charles Leclerc 152 Ferrari
297.5
51.1%
Carlos Sainz 145.5 48.9%
Lando Norris 153 McLaren
258
59.3%
Daniel Ricciardo 105 40.7%
Fernando Alonso 77 Alpine
137
56.2%
Esteban Ocon 60 43.8%
Pierre Gasly 92 AlphaTauri
112
82.1%
Yuki Tsunoda 20 17.9%
Sebastian Vettel 43 Aston Martin
77
55.8%
Lance Stroll 34 44.2%
George Russell 16 Williams
23
69.6%
Nicholas Latifi 7 30.4%
Kimi Raikkonen 10 Alfa Romeo
11
91%
Antonio Giovinazzi 1 9%
Mick Schumacher 0 Haas
0
/
Nikita Mazepin 0

La tabella elenca i punti conquistati dai piloti in griglia in questo 2021 e la percentuale con cui incidono nel punteggio complessivo del team in percentuale. A due gare del termine della stagione, c’è ancora tempo per rimediare – ma il pendolo oscilla fortemente nella direzione della consistenza.

I dati che saltano più all’occhio sono quelli relativi all’apporto di punti in percentuale al proprio team da parte di piloti come Pierre Gasly e Kimi Raikkonen. Non stupisce però più di tanto il risultato dell’ultimo campione del mondo Ferrari, poiché Alfa Romeo ha conquistato solamente 11 punti di cui ben 10 sono stati portati da lui, anche per via di una gestione del team rivelatasi deficitaria. Il finlandese è indiscutibilmente il numero uno di quel Team, ma Antonio Giovinazzi ha avuto velocità e possibilità di stargli davanti nel corso della stagione, vedendo però sfumare sul più bello risultati che gli avrebbero giovato dei punti, con la sensazione che il Team abbia continuato a credere un pizzico di più su Kimi.

Invece notevole la capacità di massimizzare il pacchetto della AT02 di Pierre Gasly, seppur non in ogni gara. Il che evidenzia ancor più nettamente la deludente stagione del rookie giapponese compagno di squadra. Yuki Tsunoda ha collezionato solo 20 punti, di cui 8 nel caotico Gran Premio d’Ungheria in cui ha chiuso alle spalle di Gasly. Il suo è un contributo pari a solo il 17.9% del punti totali del team, che pesa sul bilancio complessivo nella lotta per il quinto posto nei Costruttori. Gli avversari della Alpine hanno infatti potuto contare su una coppia di piloti più consistente nelle medie stagionali: Fernando Alonso ha conquistato 77 punti, pur concludendo solamente una volta sul podio, mentre Ocon anche grazie alla vittoria del Gran Premio d’Ungheria è a 60 punti in classifica.


Pierre Gasly ha conquistato l’82.1% dei punti totali della Scuderia AlphaTauri

I risultati però vanno sempre contestualizzati ed analizzati. Esteban Ocon in questo caso infatti beneficia anche di una vittoria in Ungheria che “altera” un rendimento medio che al netto di questo sarebbe infatti inferiore ad Alonso, più di quanto dica il dato. La bravura di Alpine è stata però quella di concretizzare queste occasioni, cosa che invece è sfuggita ad AlphaTauri (con buone performance in Qualifica a Monza e un doppio ritiro in gara, e di nuovo senza punti a Losail dopo aver messo in Q3 entrambe le vetture). Con due grossi bottini di tappa – Ungheria e Losail – Alpine si è quasi definitivamente aggiudicata la lotta contro l’AlphaTauri, che ha pagato l’inferiorità numerica per tutta la stagione.

Chi ha sfruttato la sua grande occasione è anche George Russell, che con il clamoroso risultato nelle Qualifiche di Spa (dove conquistò una seconda posizione sul bagnato) ha poi registrato gran parte del suo bottino finale (9 sui 17 punti conquistati), seppur dimezzato a causa dell’impossibilità di avere una gara completa al Gran Premio del Belgio. 


Perfettamente bilanciati: i due Carli sono la coppia più renditiva del campionato

Se si parla di concretezza e costanza di risultati, il centro della classifica conferma le impressioni che si possono avere ad un primo sguardo. Il Team con il maggior equilibrio nella distribuzione dei punti è infatti la Ferrari; Mattia Binotto aveva esordito ad inizio stagione esprimendo la sua soddisfazione per la possibilità di contare su due piloti veloci e consistenti, capaci di portare punti importanti alla squadra. A due gare dal termine, è impossibile dargli torto. 152 punti per Charles Leclerc e 145.5 per Carlos Sainz, che si tramutano in 51.1% e 48.9% sul totale dei punti della Scuderia di Maranello ora al terzo posto nella classifica Costruttori. Ad un primo sguardo non sembra esserci tutta questa differenza con i rivali della McLaren, in un 60-40% generico in favore di Lando Norris, ma anche qui l’exploit di Monza dove Daniel Ricciardo è riuscito a vincere influenzano molto il dato della divisione dei punti interna al team.

A livello statistico infatti sembra non esserci confronto tra queste due storiche scuderie. Charles Leclerc paga diversi zeri pesanti in cui la sfortuna ha giocato un ruolo decisivo, con i Gran Premi di Monaco e Ungheria su tutti. Altri piazzamenti fuori dalla Top 10 per lui sono arrivati in Russia (dove partiva dal fondo della griglia) e al Paul Ricard, il weekend più disastroso della Scuderia di Maranello – che è stato anche l’unico in cui Ferrari ha totalizzato un doppio zero. Sono ben 8 gli zero di Daniel Ricciardo (con problemi di affidabilità specialmente negli ultimi due Gran Premi), mentre due quelli di Lando Norris che però è arrivato anche tre volte decimo. Carlos Sainz ha sorpreso molti per il suo rendimento in questo stagione, confermando quelle che erano le caratteristiche che hanno spinto Mattia Binotto e la Ferrari a puntare su di lui: velocità e costanza. Oltre agli zero in Francia e Portimao infatti il suo rendimento è da record, letteralmente. Con 13 piazzamenti a punti consecutivi è sua la striscia di risultati più longeva di questa stagione.

Ancor più importante è però il rendimento di coppia degli alfieri della Rossa. Con un solo podio a suo nome, Charles Leclerc ha però conquistato più quarte posizioni di qualsiasi altro pilota in griglia (inclusi Pérez e Bottas), e più finish nella Top 5 di chiunque altro nel midfield. In questa stagione infatti le due SF21 sono arrivate ben 15 volte al traguardo in zona punti, più di qualsiasi altro team. Non hanno fatto meglio di loro né Red Bull né Mercedes, che si fermano rispettivamente a 14 e 12 conclusioni in Top 10 con entrambi i piloti. La costanza e l’alto rendimento di entrambi i piloti sembra essere quindi il grosso punto di forza della Ferrari di quest’anno, soprattutto nel confronto diretto con McLaren che è riuscita in questo risultato solo 11 volte in stagione.

L’equilibrio ad alto livello è stato il segreto della Ferrari, cogliere l’occasione è stato invece il ‘bonus’ della McLaren, l’unico team che può annoverare una doppietta questa stagione – un 1-2 a Monza, gara in cui i leader si fecero fuori a vicenda, ed un risultato che ancora oggi la tiene in vita in una lotta per la terza posizione che sembra in fase di stallo da ormai tre gare. 


Lando Norris ha subito un ‘crollo’ nella seconda metà di stagione, con soli 4 punti conquistati nell’ultimo Triple Header

Ai vertici della classifica la situazione racconta due situazioni speculari. Sia Mercedes che Red Bull infatti hanno un contributo da parte di Lewis Hamilton e Max Verstappen superiore al 60% sul loro bottino totale, e le cosiddette “seconde guide” che hanno avuto rendimenti molto simili, seppur in modalità completamente diverse. In casa Mercedes pagano oggi a caro prezzo alcuni episodi di inaffidabilità avuti con Valtteri Bottas a Monaco o a Losail, o le continue penalità alla sua PU – tra problemi e scelte strategiche del team, mentre in Red Bull ci sono stati normali problemi di adattamento per Sergio Pérez in una lunga fase della stagione. Tuttavia va ricordato – come sempre accade in queste situazioni – che questi i team privilegiano le potenzialità del pilota in lotta per il titolo prendendo una direzione tecnica in cui il rispettivo compagno deve adattarsi.

Il 2022 inizierà con un incertezza tecnica per tutti: potrebbero Red Bull e Ferrari, o forse Alpine, godere di un vantaggio nella conferma delle loro coppie di piloti rispetto a McLaren o Mercedes – che l’anno prossimo vedrà nuovi equilibri con l’arrivo di George Russell al posto di Valtteri Bottas? Certamente una coppia affidabile e capace di estrarre sempre il massimo potenziale da una vettura aiuterà non poco. La storia della Formula 1 parla chiaro: la consistenza è un aspetto determinante per arrivare ad avere successo, ed alcuni team, in attesa di scoprire in pista il potenziale delle loro future vetture, hanno investito in una coppia salda alla base dei loro progetti per tentare di arrivare all’unico obiettivo che conta, come in ogni sport: vincere.

Autore: Paolo D’Alessandro
Editing: Sara Esposito