Strategie Mercedes: la prima chiamata di Hamilton era corretta

Giuliano Duchessa
10 Ott, 2021

Strategie Mercedes: la prima chiamata di Hamilton era corretta.

Valtteri Bottas ha dovuto aspettare più di un anno per tornare alla vittoria, considerando che l’ultima risale al Gran Premio di Russia della passata stagione.

Grazie all’arretramento di 10 posizioni in griglia del compagno di squadra Lewis Hamilton per la sostituzione del motore endotermico sulla W12 numero 44, Bottas è scattato dalla pole position. Ha poi dominato per tutti e 58 i giri, tanto da definirla come “una delle sue migliori gare” in carriera.

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Mercedes – Hamilton, di nuovo caos nelle scelte strategiche. 

Partito 11esimo, Lewis Hamilton ha chiuso invece al quinto posto, dopo una gara che lo aveva visto risalire fino alla terza piazza, per via di una scelta (a posteriori) non corretta in termini di strategia.

E’ importante sottolineare che la prima chiamata per il cambio gomme è stata effettuata da Lewis Hamilton, appena dopo lo spettacolare duello con Sergio Perez.

Tuttavia, in quel momento Mercedes non ha ascoltato il proprio pilota perché “aspettare, ci dava due opzioni”, ha affermato il capo degli ingegneri Andrew Shovlin nel post gara.

La prima: se la pista si fosse asciugata, Lewis sarebbe tornato improvvisamente in gioco per la vittoria. Mercedes voleva aspettare e vedere se sarebbe stato possibile passare alle slick in seguito.

La seconda: terminare la gara con lo stesso treno di intermedie, mantenendo il terzo posto.

Il sette volte campione del mondo aveva preso atto della decisione del proprio box di non fermarlo, convincendosi delle due reali possibilità.

Tuttavia, con il passare dei giri, Mercedes ha capito che entrambe le considerazioni fatte in precedenza non stavano funzionando e ha chiamato il suo pilota ai box al 41esimo giro. Non concordando, Lewis è rimasto in pista.

Intanto i dati erano sempre più ‘negativi’ per il team campione del mondo: le stime, infatti, vedevano le perdita in pista delle posizioni nei confronti di Perez e Charles. Oltre ad un possibile rischio, sempre crescente, di perderne altre, se il calo delle prestazioni sulla vettura numero 44 fosse diventato troppo importante.

Tuttavia, Lewis non voleva saperne di fermarsi“Mi piace rischiare e quando ero terzo volevo evitare la sosta per montare nuove intermedie sapendo che tutti gli altri piloti le avevano già montate – ha detto il sette volte campione del mondo nel post gara –“Speravo di avere la possibilità di passare alle slick nella parte finale di gara e recuperare ulteriori posizioni”.

Purtroppo per lui, la pista non è mai divenuta da slick, considerando anche l’asfalto molto umido fuori dall’unica traiettoria disponibile che non gli avrebbe permesso di effettuare facili sorpassi.

Convinto dal team, che ha ha visto la possibilità di non finire la gara, la sosta è arrivata a otto giri dalla fine. Purtroppo per il sette volte campione del mondo, l’aver stressato in modo importante le nuove intermedie nei primi due giri, ha attivato del graining sul posteriore che non gli ha permesso di riprendere Leclerc e Perez per l’ultima posizione del podio.

Il campione del mondo non ha nascosto un pò di delusione a fine gara, d’altra parte col senno di poi non solo era giusto richiamarlo, ma probabilmente sarebbe stato più corretto farlo alcuni giri prima come ha sottolineato anche Shovlin: “Ad essere onesti, penso che avremmo dovuto fare il Pit Stop nei giri dove Lewis non riusciva a passare Perez”, confermando che la chiamata fatta dal proprio pilota era inizialmente corretta. Da qui anche quello “scusa” pronunciato dalla team in radio a gara conclusa.

Red Bull lascia la Turchia preoccupata?

Il team della stella a tre punte ha mostrato anche in Turchia di aver alzato le performance del pacchetto in maniera decisa per mettere Hamilton in condizioni di battere Verstappen. Il cambio di endotermico fa parte di questa strategia, nell’era della mappatura unica.

Tuttavia, nelle ultime gare l’inglese non ha allungato su Max come sperava. Anzi: Lewis è ora a 6 punti da Verstappen e nelle ultime due gare, dove ha scontato una mezza penalità (solo motore endotermico a Istanbul) contro la piena penalità pagata da Verstappen a Sochi, ha perso addirittura un punto.

Ciononostante deve considerarsi soddisfatto dei progressi mostrati dalla W12. Quest’oggi Valtteri in aria pulita ha mostrato un margine significativo per gestire la gara.

L’arma della Red Bull resta la grande stabilità su tutti i compound, anche quando non è entusiasmante, non ha grandi crolli. La Turchia non fa altro che ribadire che si tratta davvero di un mondiale tiratissimo che si deciderà nei dettagli. Sotto pressione è più difficile per tutti gestirli, anche per Mercedes.

Tuttavia, all’Istanbul Park più che una super Mercedes, si è vista una RBR16B nettamente sotto le aspettative. Come in Ungheria ha sotto performato, non riuscendo a risolvere i problemi di setup riscontrati in pista dopo una preparazione in fabbrica molto precaria. Si è infatti sottostimato l’incremento di grip dell’asfalto dovuto al trattamento di micro scarifica di precisione effettuato.

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Il doppio podio con Perez però – molto motivato nello sbarrare la strada a Hamilton – è apparso confortante. A Milton Keynes tuttavia sono chiamati a ritrovare qualcosa in più per le ultime gare.

Autori: Giuliano Duchessa e Piergiuseppe Donadoni